Creare ogni volta una nuova identità
Aggiornamento: 7 nov 2022
E così arriva un altro trasloco. La parola trasloco significa trasportare oggetti da un luogo ad un altro. E ogni volta che trasporti oggetti, in quel caos di scatole ordinate ci sei anche tu, i tuoi familiari e i tuoi animali. Ogni volta è un inizio che sembra una fine, è una fine. Chi sei viene messo in dubbio, chi sarai è ancora da scoprire. Come gli oggetti dovranno trovare una nuova collocazione nella futura casa, anche tu dovrai trovare il tuo posto. Sai come si fa perché magari non è la prima volta e neanche la seconda. Ma saperlo non vuol dire che il peso sia più leggero. C'è chi fa il cambio stagione e chi come te invece fa più o meno con la stessa frequenza il cambio casa. Mentre le persone mediamente vanno in vacanza tu inscatoli, mentre le persone tornano dalle vacanze tu "disinscatoli". Esiste un termine per definire l'azione di svuotare le scatole? Dovrebbe esserci, soprattutto quando diventa il lavoro principale che spesso ti porta talmente tanto ad odiarlo che puntualmente durante un trasloco rimangono scatole chiuse (cioè non "disinscatolate") per anni e delle quali non ricordi neanche più il contenuto nonostante le doppie liste per riconoscere i pacchi: la tua e quella del traslocatore. Indice forse che abbiamo le case troppo piene o che forse da una casa ad un'altra gli spazi sono differenti e quello che entrava nella casa precedente non sta tutto in quella nuova. Ma quello è un altro discorso.
Parliamo di identità. Io ormai di una cosa sono sicura: della mia identità elettronica. Di lì non si scappa. Io sono uno SPID e una firma elettronica qualificata. Sono una identità digitale e questa è la mia unica certezza. Ma chi sono veramente? Ogni volta che cambio casa, città o paese faccio fatica a ricostruirmi e a capire chi sarò in quello spazio di tempo che avrò a disposizione per rimanere in quel posto. Ci sono aspetti entusiasmanti e altri meno, il senso di disorientamento spesso si mescola all'idea di opportunità che si presentano. Non c'è più una cosa uguale a prima. C'è una bellissima canzone di Biagio Antonacci, Buongiorno bell'anima, che dice: "Tra me e te, fantasia. Giochi aperti e grandi idee. Che cos'è, dillo tu, cosa siamo insieme noi. Siamo tutto e di più, se hai bisogno divento dottore..." è una canzone d'amore e io ogni tanto la canto a me stessa, alla mia di anima che spesso cerca una risposta d'amore e fiducia, e a me stessa come persona che si domanda chi sarà questa volta. Io e la mia anima ci parliamo e ci sosteniamo a vicenda perché ogni spostamento rappresenta un momento di cambiamento dove tutto appare fragile prima di diventare "casa".
E voi come vivete la vostra identità quando cambiate casa, città o paese?
