ABOUT ME

Mi chiamo Veronica Silvia.
Sono moglie, mamma, padrona di un gatto e fino a pochi mesi fa anche di un coniglio.
Dopo un lungo periodo della mia vita in cui per una serie di eventi mi sono messa a disposizione degli altri facendomi travolgere dai doveri famigliari dimenticando me stessa, ho iniziato a raccogliere gli effetti collaterali delle mie rinunce. Mossa dalla voglia cambiare strategia e di rinascere, ho cercato di trovare delle soluzioni che mi permettessero di fiorire nonostante la mia vita fosse sempre stata un po' in sordina. Mi sono buttata a capofitto nelle mie passioni, coltivandole, imparando cose nuove e cercando il senso della mia vita. Da Moglie di Militare ho imparato a non arrendermi mai e a capire che il terreno fragile che avevo sotto i piedi poteva diventare la mia forza. Nel mio secondo romanzo "Generentola ...sembrerebbe una favola" racconto una storia di rinascita e fornisco spunti e suggerimenti che vengono approfonditi in questo sito. Mi piacerebbe che Pink Blossom potesse essere d'ispirazione per le donne che come me hanno dedicato la vita al servizio degli altri e vogliano riprendere il loro cammino in maniera più bilanciata con la voglia di riscoprirsi e imparare a non dimenticarsi di se'. Si possono affrontare gli ostacoli della vita scegliendo con che cosa bilanciare i momenti no. Spero che PinkBlossom possa fornire gli strumenti e gli spunti adatti a questo scopo.
Una donna che fiorisce può seminare amore
dentro e intorno a sé.
E così arriva un altro trasloco. La parola trasloco significa trasportare oggetti da un luogo ad un altro. E ogni volta che trasporti oggetti, in quel caos di scatole ordinate ci sei anche tu, i tuoi familiari e i tuoi animali. Ogni volta è un inizio che sembra una fine, è una fine. Chi sei viene messo in dubbio, chi sarai è ancora da scoprire. Come gli oggetti dovranno trovare una nuova collocazione nella futura casa, anche tu dovrai trovare il tuo posto. Sai come si fa perché magari non è la prima volta e neanche la seconda. Ma saperlo non vuol dire che il peso sia più leggero. C'è chi fa il cambio stagione e chi come te invece fa più o meno con la stessa frequenza il cambio casa. Mentre le persone mediamente vanno in vacanza tu inscatoli, mentre le persone tornano dalle vacanze tu "disinscatoli". Esiste un termine per definire l'azione di svuotare lescatole? Dovrebbe esserci, soprattutto quando diventa il lavoro principale che spesso ti porta talmente tanto ad odiarlo chepuntualmente durante un trasloco rimangono scatole chiuse (cioè non "disinscatolate") per anni e delle quali non ricordi neanche più il contenuto nonostante le doppie liste per riconoscere i pacchi: la tua e quella del traslocatore. Indice forse che abbiamo le case troppo piene o che forse da una casa ad un'altra gli spazi sono differenti e quello che entrava nella casa precedente non sta tutto in quella nuova. Ma quello è un altro discorso.
Parliamo di identità. Io ormai di una cosa sono sicura: della mia identità elettronica. Di lì non si scappa. Io sono uno SPIDe una firma elettronica qualificata. Sono una identità digitale e questa è la mia unica certezza. Ma chi sono veramente? Ogni volta che cambio casa, città o paese faccio fatica a ricostruirmi e a capire chi sarò in quello spazio di tempo che avròa disposizione per rimanere in quel posto. Ci sono aspetti entusiasmanti e altri meno, il senso di disorientamento spesso si mescola all'idea di opportunità che si presentano. Non c'è più una cosa uguale a prima. C'è una bellissima canzone di Biagio Antonacci, Buongiorno bell'anima, che dice: "Tra me e te, fantasia. Giochi aperti e grandi idee. Che cos'è, dillo tu, cosa siamo insieme noi. Siamo tutto e di più, se hai bisogno divento dottore..." è una canzone d'amore e io ogni tanto la canto a me stessa, alla mia di anima che spesso cerca una risposta d'amore e fiducia, e a me stessa come persona che si domanda chi sarà questa volta. Io e la mia anima ci parliamo e ci sosteniamo a vicenda perché ogni spostamento rappresenta un momento di cambiamento dove tutto appare fragile prima di diventare "casa".
E voi come vivete la vostra identità quando cambiate casa, città o paese?